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INTEGRAZIONE ALIMENTARE

Integratori o Medicinali?

Il mercato degli integratori, come si è detto, ha registrato negli ultimi anni un notevole incremento sia in farmacia che in altri canali di distribuzione.

Il Dipartimento Alimenti e Nutrizione del Ministero della Sanità ha innalzato i dosaggi giornalieri ammessi per ß-carotene (15 mg), vitamina E (30 mg) e vitamina C (180 mg), portandoli a valori più elevati di quelli dei LARN e delle RDA. Inoltre è stata accettata una serie di sostanze in parte nuove: L-carnitina, glutatione ridotto, coenzima Q10 o ubichinone 50, creatina, L-glutammina, bioflavonoidi e fermenti lattici. Questi ultimi, in associazione alle vitamine del gruppo B, costituiscono gli integratori biologico-vitaminici.

Alcuni integratori contengono sostanze presenti anche in specialità medicinali a dosaggi simili o superiori a quelli di queste ultime.

Glutammina, EPA e DHA, fluoro, rutina, fermenti lattici di volta in volta si presentano come nutrienti in prodotti destinati ad una alimentazione particolare oppure come principi farmacologici in medicinali.

Integratori a base di glutammina sono commercializzati con dosaggio massimo giornaliero di 1 g, mentre vi sono specialità medicinali con dosaggio giornaliero di 50 mg. Per EPA e DHA vi sono farmaci che consigliano una posologia giornaliera di 1 g e integratori per turbe del metabolismo lipidico con dose giornaliera pari ad 1 g e oltre. Rutina e suoi derivati si trovano in farmaci con posologia di 135 mg/die mentre integratori dietetici prevedono anche più di 200 mg. Per il fluoro il dosaggio consigliato nei farmaci è 0,25-1 mg al giorno, negli integratori 1,5-4 mg.

Il DL 178/91 recita che è da intendersi come medicinale qualsiasi sostanza o composizione presentata come avente proprietà curativa o profilattiche delle malattie umane o animali. Ma la profilassi delle malattie non è appannaggio solo dei farmaci. Svolgono un ruolo importantissimo l'abolizione del fumo, uno stile di vita corretto, in particolare sotto il profilo alimentare e della corretta attività fisica. Un confine netto tra medicinale, integratore e prodotto erboristico va tracciato in base alla modalità di presentazione oppure in base al dosaggio e quindi alla reale attività farmacologica dei componenti?

Un prodotto con finalità specifiche verso precisi stati fisiologici e azione farmacologica rientra nell'ambito dei medicinali, ma se ha finalità generiche e i suoi componenti favoriscono genericamente le funzioni fisiologiche dell'organismo rientra tra i prodotti alimentari di uso corrente oppure tra quelli destinati ad una alimentazione particolare, qualora ci si trovi in presenza di indicazioni nutrizionali particolari?

E possibile, per la libera circolazione delle merci, trovare prodotti che presentino dosaggi vitaminici superiori a quelli delle nostre specialità medicinali? E i prodotti del DL 111/92 non hanno veramente alcun fine o valore preventivo?

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