INTEGRAZIONE ALIMENTARE
Prodotti Erboristici e Nutraceutici
I prodotti erboristici naturali", in attesa della nuova legge, seguono quella degli alimenti e la normativa del 1932 sulle piante medicinali.
Il settore è particolarmente confuso e alcuni prodotti contengono estratti vegetali spesso presenti anche in specialità medicinali. Essi non rientrano nella normativa dei prodotti destinati ad una alimentazione particolare, ma si rifanno a quella dei prodotti alimentari (DL 109/92 e successive modifiche) per cui non è prevista l'indicazione del dosaggio degli ingredienti, ma solo la loro elencazione in ordine decrescente di peso. E possibile quindi raggiungere dosaggi di estratti sovrapponibili a quelli presenti in medicinali. Il confine tra
prodotto erboristico e farmaco deve essere meglio definito e i rischi non mancano.
Emblematico è il caso delle preparazioni a base di Hypericum perforatum: con i Decreti del 18 aprile 2000 il Ministro della Sanità ha disposto la modifica degli stampati di specialità contenenti contraccettivi orali, ciclosporina, digossina, teofillina, warfarin per il rischio di interazioni con preparazioni a base di iperico e, rispettivamente, di quelli di specialità medicinali a base di iperico e sue preparazioni per il rischio di interazioni con altri medicinali. L'uso concomitante di iperico e antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina è sconsigliato. Il panorama dei fitoterapici "naturali" che non richiedono autorizzazione ministeriale è sconfinato e sono sul mercato migliaia di prodotti sotto varie voci; bevande erboristiche alimentari (infusi, tisane, sciroppi), elisir, fitoterapici (droghe erboristiche e derivati), aromi ed essenze naturali, prodotti erboristici vari, succhi vegetali, alimenti e integratori alimentari naturali.
I costituenti di un alimento si possono presentare in forma non alimentare e assumere a dosi superiori a quelle della dieta con funzioni non solo nutritive. Così Science ha definito i nutraceutici.
La cipolla liofilizzata aumenterebbe la componente minerale ossea dei ratti con effetto superiore a quello di calcitonina. Negli USA il Cholestin, in regola con la DSHEA, ha come principio attivo la lovastatina isolata da brodi di coltura di Aspergillus terreus e Monascus ruber, un fungo e un microrganismo correlato al lievito rosso del riso. Quindi un integratore alimentare indicato per controllare la colesterolemia contiene lo stesso farmaco della Merck.
Se è vero che non tutti sono veri e propri farmaci, sembra evidente che i nutraceutici dovrebbero essere però regolamentati in modo diverso dagli alimenti. Per la DSHEA non c'è l'approvazione premercato dei farmaci, ma la sorveglianza post-mercato, per cui è rapida la commercializzazione di questi prodotti non sempre sufficientemente controllati. I "Functional Foods" sono alimenti di uso comune integrati o arricchiti con nutrienti. L'integrazione o arricchimento di alimenti comuni con vitamine è pratica comune in alcuni
paesi, non condivisa però dal Ministero della Sanità.
Si possono ripristinare i nutrienti perduti in seguito a trattamenti tecnologici (vitamine liposolubili nel latte scremato, vitamine B nelle farine abburattate), o aggiungerli ex-novo (lipovitamine alla margarina), o fare un arricchimento (prodotti a base di pomodoro con maggior contenuto in licopene e ß-carotene). Vi sono anche alimenti sottoposti a trattamenti particolari (latte delattosato, burro decolesterolizzato) o arricchiti di microrganismi probiotici e, se ne parla già apertamente, di composti biologicamente attivi verso alcune patologie (ipercolesterolemia, ipertensione, intolleranze e allergie!).
L'arricchimento potrebbe indurre ad attribuire connotati dietetici particolari a un alimento senza che ve ne sia reale necessità. La copertura del fabbisogno di tutti i nutrienti necessari si può infatti ottenere con i comuni alimenti purché la dieta sia equilibrata e variata.
Solo in certi casi si può pensare a un arricchimento effettivamente utile se non necessario: l'aggiunta di fluoro all'acqua potabile, oppure di ioduri e iodati al comune sale da cucina. Ma nella maggior parte dei casi l'aggiunta non è necessaria né particolarmente utile.
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FONTE: ORDINE NAZIONALE DEI FARMACISTI
Bibliografia
1. Decreto Legislativo 27 gennaio 1992 n.109 (G.U. n.39/92)e successive modifiche
2. Decreto Legislativo 27gennaio 1992 n. 111 (S.O. G.U. n.39/92)
3. Decreto Legislativo 18 febbraio 1993 n.77 (G.U. n.69/93)
4. Decreto Legge 8 settembre 1993 n.347 (art. 7) (G.U. n.212/93)
5. Decreto 21febbraio 1994 (G.U. n. 66/94)
6. Circolare n.8 del Ministero della Sanità del 16.04.96
7. Circolare n.5 del Ministero della Sanità del 3.04.98 (G.U. 10 1/98)
8. D.P.R. 19 gennaio 1998 n. 131(G.U. n.104/98)
9. Direttiva 1999/21/CE 25.03.99 (G.U., II S.S. n.46 del 14.06.99)
10. Circolare n.8 Ministero della Sanità del 70899 (G.U. n. 135/99)
11. Decreti del Ministero della Sanità 18 aprile 2000 (G.U. n. 106/00, pg.30 e 31)
12. Decreto del Ministero della Sanità 10.07.00 (G.U. n. 203/00)
13. Circolare del Ministero della Sanità n. 11 del 17.07.00 (G.U. n. 202/00)
14. Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana, revisione 1997, Istituto Nazionale della Nutrizione
15. LARN, Livelli di assunzione raccomandati di energia e nutrienti per la popolazione italiana, Rev. 1996. Soc. Italiana di Nutrizione Umana