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Storia del Rugby 2

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che le hanno aperto (16 gennaio 1998) sotto la presidenza di Giancarlo Dondi, le porte del Cinque Nazioni, diventato “Sei Nazioni” dal 2000. Dal 15 dicembre 1999 alla guida della Nazionale è andato il neozelandese Brad Johnstone che ha preparato gli Azzurri in vista dell'esordio al Sei Nazioni.Avventura che inizia nel migliore dei modi con la splendida vittoria, allo Stadio Flaminio, contro la Scozia (campione in carica).Il Sei Nazioni del 2000 finisce però con quell'unica vittoria.Ancora 2 edizioni del Sei Nazioni (2001 e 2002) dove l'Italia non riesce a migliorare la classifica, non vincendo mai un incontro.A conclusione del Sei Nazioni 2002 la guida della Nazionale viene affidata a John Kirwan, che già era nello staff azzurro come assistant coach di Johnstone. Si tratta di uno dei miti All blacks con un’esperienza italiana di giocatore a Treviso ed una moglie italiana.Il primo impegno di Jonh Kirwan è la qualificazione alla Coppa del mondo che passa attraverso gli incontri con Spagna e Romania. Una passeggiata quella di Valladolid, ma a Parma la Romania il 28 settembre 2002 fa soffrire gli Azzurri rifilandoci un paio di mete. L’Italia però passa per 25-17 grazie a 5 piazzati ed ad una meta di Lo Cicero. Kirwan richiama Dominguez per il test match contro l’Argentina in novembre, ma gli Azzurri dopo due piazzati centrati dal mediano di apertura vengono travolti dal gioco argentino e da 5 mete. Dominguez viene rimpiazzato nella ripresa e non sarà chiamato nel test successivo del 23 novembre a Genova contro l’Australia. Gli Azzurri oppongono una buona resistenza con gli avanti che frutta un piazzato di Pez, ma gioco e mete e risultato sono per Mortlock e compagni che hanno ormai messo a punto la squadra per la Coppa del Mondo in programma 11 mesi dopo a casa loro.Si arriva, così, al Sei Nazioni 2003 e subito gli Azzurri nel match di apertura il 15 febbraio 2003, sorprendono tutti e stendono il Galles 30-22. Ma c’è di nuovo Diego Dominguez che con due drop, un piazzato e le trasformazioni delle 3 mete realizzate dagli avanti azzurri De Carli, Festuccia e Phillpips, realizza i 15 punti della vittoria. Sarà anche l’ultima apparizione piena di Dominguez in azzurro poiché nel match successivo contro l’Irlanda, perso per 13-7, viene sostituito nella ripresa da Pez e la gestione Kirwan non lo prenderà più in considerazione. Contro una Scozia decisamente in crisi ad Edimburgo il 29 marzo 2003 l’Italia potrebbe bissare il successo ottenuto sul Galles, ma la squadra non riesce a trovare il giusto piano di gioco e finisce per perdere 33-25 in virtù degli acuti solitari di Paterson.Comunque il cucchiaio di legno va al Galles.Nella prima partita di preparazione alla Coppa del mondo disputata ad Edimburgo, l’Italia avrebbe l’occasione per prendersi un’immediata rivincita sugli scozzesi, ma dopo un buon primo tempo la squadra perde tenuta e 3 mete nel finale consentono alla Scozia di imporre agli azzurri la più dura sconfitta della storia rugbystica fra i due paesi. Eppure l’impressione è che fra i due XV non esista un vero divario.Anche contro la Georgia ad Asti l’Italia stenta e tocca a Checchinato nel finale sistemare con una meta la vittoria per 31-22.In realtà Kirwan alla luce di un calendario della Coppa del mondo definito dal Presidente federale Giancarlo Dondi “iniquo”, perché costringe l’Italia a disputare i primi tre turni in 10 giorni, senza possibilità di recupero, sta studiando di affrontare il Torneo con due squadre per risparmiare al massimo energie in vista del match contro il Galles decisivo per l’accesso agli ottavi di finale. La formazione più leggera nella prima partita il 9 ottobre al gigantesco Dome di Melbourne contro la Nuova Zelanda perde per 70-7, ma le due successive contro Tonga e Canada sono altrettante vittorie. Limpida quella contro gli isolani 36-12, con tre mete dei fratelli Dallan, sudata, invece, quella con il Canada a

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