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Creatina Approfondimento 8

INTEGRAZIONE ALIMENTARE

GLI EFFETTI DELLA CREATINA SUL TASSO METABOLICO A RIPOSO
Un ultimo beneficio della creatina, scoperto di recente, è che la sua integrazione in concomitanza con l'esercizio fisico fa aumentare il tasso metabolico a riposo, il fattore che permette di bruciare calorie in fase di riposo. Ad un gruppo di uomini vennero somministrati 20 g di creatina monoidrata per via orale, per due settimane, in combinazione con sessioni di allenamento con i pesi. I ricercatori trovarono che la seconda settimana, al termine della prova, i tassi metabolici a riposo dei soggetti erano considerevolmente saliti. Gli uomini riportarono anche un aumento di peso, determinato dalla crescente idratazione muscolare dovuta alla creatina, ed una maggiore forza. Si tratta del primo studio che ha dimostrato che la creatina può avere un effetto positivo sul tasso metabolico a riposo, oltre che una probabile funzione coadiuvante nella riduzione del peso corporeo, se presa in combinazione ad un programma di esercizio fisico.

GLI EFFETTI DELLA CREATINA SUL PESO
E per quanto riguarda l'utilizzo della creatina in situazioni in cui la perdita di peso è finalizzata a rientrare in una specifica categoria peso, in sport come il sollevamento di potenza (powerlifting), la lotta libera o la boxe? Il Dr. Vahur Oopik e colleghi hanno studiato la risposta degli estensori del ginocchio all'integrazione della creatina, nel corso di un breve periodo di riduzione di peso della durata di cinque giorni. In quest'arco di tempo (5 giorni), la percentuale di riduzione del peso corporeo totale dei soggetti maschili fu di 3-4,3%. anche se, ovviamente, in un tempo così breve, gran parte del peso perso era rappresentato principalmente da liquidi. Il programma di integrazione della creatina prevedeva 5 g di creatina quattro volte al giorno, per un totale di 20 g giornalieri, o altresì un placebo. A causa della riduzione di peso, il gruppo a placebo riportò una minore contrazione isocinetica massimale, un parametro di forza massimale, ad una velocità elevata, ma non a due velocità di movimento più lente. Il gruppo a creatina non mostrò alcuna particolare alterazione della contrazione massimale, qualunque fosse la velocità prescelta. Tuttavia, i soggetti che ricevevano la creatina, ma non quelli a placebo, evidenziarono una velocità di affaticamento notevolmente maggiore negli ultimi due minuti di un test di affaticamento della durata complessiva di tre minuti, a seguito di questo programma di riduzione di peso di 5 giorni. Non furono osservate particolari differenze di rilievo in nessuno dei due gruppi nel corso del primo minuto di una sessione di affaticamento di tre minuti. Le cause di queste differenze tra i due gruppi non sono chiare, ma potrebbero essere ricercate in un non corretto assorbimento della creatina e in alterazioni dei valori di glucosio muscolare e del metabolismo del glicogeno verificatesi durante questa rapida riduzione di peso corporeo. Qualunque ne sia la ragione, l'integrazione di creatina può. con ogni probabilità, contribuire a minimizzare la perdita di forza massimale, avendo peraltro un effetto negativo sulla capacità di combattere l'affaticamento dopo un solo minuto di attività. Di conseguenza, questa sostanza può essere importante in sport che richiedano una certa categoria di peso, ma essere di dubbio valore in altri, dove l'affaticamento, sopraggiunto dopo un minuto di attività (boxe, lotta libera), può essere, o meno, un fattore determinante per il successo.

GLI EFFETTI DELLA CREATINA SUI LIPIDI EMATICI
Un gruppo di ricercatori, con a capo il Dr. Conrad P. Earnest, ha preso ad esame gli effetti della combinazione creatina monoidrata (5 grammi) e glucosio (I grammo) sulla chimica ematica di trentaquattro soggetti maschili e femminili tra i 32 e i 70 anni. Gli scienziati confrontarono gli effetti della creatina con quelli di una sostanza placebo contenente 6 g di glucosio per un arco di tempo pari a 56 giorni. Sia la creatina che il placebo vennero somministrati per via orale quattro volte al giorno per 5 giorni, poi solamente due volte al giorno, per altri 51 giorni.
I risultati evidenziarono una sensibile riduzione del colesterolo totale del plasma, dei trigliceridi, oltre che delle lipoproteinc a bassissima densità (VLDL) nel gruppo che aveva ricevuto la creatina monoidrata. Alti livelli ematici di queste sostanze possono essere la causa di cardiopatie, una malattia che, solo nel 1993, ha provocato la morte di oltre 740.000 persone nel territorio degli Stati Uniti. I ricercatori hanno inoltre notato una tendenza verso una riduzione del glucosio ematico nei soggetti che assumevano la creatina monoidrata.
Inoltre, la tendenza verso una diminuzione del glucosio ematico, osservata in questi ultimi, indica la possibilità che la creatina possa aumentare la sensibilità all'insulina, elemento questo che potrebbe rivelarsi utile in alcune forme di diabete. Questo risultato potrebbe inoltre significare che il glucosio si sposta più velocemente dal flusso sanguigno nei muscoli in concomitanza con l'utilizzo di creatina. Una volta ancora, sono necessarie ulteriori ricerche finalizzate a determinare se questi risultati possano, o meno, essere ripetuti e consolidati, ma esiste la forte probabilità che la creatina monoidrata sia veramente in grado di abbassare i lipidi nel sangue e migliorare il metabolismo del glucosio.
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